Asseggiano98-Borussia Mestre: 2-3

Se non avessi visto esplodere il gruppo whatsapp dopo la partita forse non ci avrei creduto, se non avessi visto le immagini questa mattina avrei pensato che sono state solo visioni dovute al febbrone che mi ha investito e invece…

Cuore, grinta, corsa, febbre, spussa da merda, emozioni commoventi, Spanio maledetto, urla, gruppo unito, spettacolo, ricordi indelebili,  sono solo alcune delle parole che mi vengono in mente quando penso a quello che è successo ieri..

Non sono in grado di riportare lucidamente quello che è successo, ricordo a malapena i gol e la loro sequenza, quindi non sarei in grado di fare una cronaca fedele della partita, non so se sia la febbre o il pathos con cui ho vissuto la partita ieri.. tuttavia qualche immagine persiste e mi rimbomba ancora nella testa, parto da Alvise che dice NO al pareggio a 2’ dalla fine, immolandosi contro la punta avversaria lanciata a rete, salva il risultato e gioca nonostante un dolore alla gamba, celato per non aumentare la preoccupazione che già c’era in spogliatoio. Ad ogni partita, soprattutto quando si aprono voragini in difesa nel finale del secondo tempo, parte con una serie imbarazzante di urla e bestemmie, che coinvolge tutti.

Cino, male nel primo tempo, gli ho urlato tutto quello che potevo, nel secondo tempo è un altro giocatore, sta attaccato al suo uomo e nel finale evita la beffa coprendo tutto e di più

Piatto, la scelta di affidargli la fascia di capitano non è casuale, la sua grinta, il suo entusiasmo e la sua voglia di vincere sempre sono  sempre più contagiose. Passa da burlone a leader in uno schiocco di dita, in questo finale di stagione è un Piatto nuovo, un Piatto che mantiene inalterata la voglia di vincere ma più che in passato si prende quelle responsabilità che servono per essere un leader ed essere riconosciuto tale dal gruppo. Nell’insolito ruolo di terzino fa una partita di grande sostanza. Fa perdere 15 anni di vita al mister quando dopo il 3-2 decide di attaccare e fare l’ala invece che il terzino.

Pupillo e Bon entrambi tornavano da un infortunio ed entrambi hanno giocato una partita di cuore e grosso sacrificio, molto bene nel primo tempo utilizzando a dovere l’arma del fuorigioco, nel secondo tempo subiscono qualche imbarcata ma è del tutto comprensibile vista la stanchezza di tutta la squadra. Nel finale Bon ha l’occasione per chiudere i conti sul 4-2, ma sceglie di far invecchiare Oly di un altro paio d’anni calciando alto. Anche Bon finisce nel d.l. Piatto 10/2012 e dovrà versare 10€ nelle casse del Borussia per il giallo preso.

Di Top mi ricordo l’esultanza dopo il gol, l’esultanza dell’eterno giovane, l’esultanza di chi nonostante salti l’avversario come birilli è ancora in grado di emozionarsi per una punizione che vale tantissimo. Top gioca con la stessa disinvoltura con cui Costantino massaggiava i piedi dell’Illusstrissimo Lele Mora. Un fenomeno. Oltre al gol e alla disinvoltura c’è molto altro, ettolitri di urla e quintali di insulti. Padrone del centrocampo

Laio.. eh Laione, parliamo di quello che l’anno scorso non giocava, o giocava poco, parliamo di quello che quest’anno ha giocato 13 partite su 14, parliamo del, udite udite, il vice-capocannoniere del Borussia Mestre, gioca con la solita grinta, pestando quando c’è da pestare, e pestando anche quando non c’è da pestare, prende una tacchettata sul piede che lo terrà lontano dal campo per almeno una settimana, ma chissenefrega, tra una settimana Laione tornerà diligente in mezzo al campo, a scambiarsi bestemmie con Alvise e a commentare tutto quello che succede nel rettangolo di gioco “prova luiiiii” “sciabolata morbida.. “ “Fioi 10€ che prendo la traversa..”. Grandissima prova di Laione.

Danny: “Danny tu non giochi a calcio, tu fai un altro sport” “Danny non voglio che guardi la palla” “Danny è LUI , LUI, attaccato! Tatuato! Francobollato!”, è ovvio che ogni allenatore abbia il suo “pupillo”, Mazzone aveva Cappioli, io ho Danny lo Vandalo, quando nel secondo tempo ruba una palla vagante e l’appoggia al compagno libero vicino, mi sono sentito come Mourinho alla conquista del Triplete. Danny probabilmente non sarà mai un calciatore, ma chi di noi lo è? Danny sarà per sempre un dito in culo per ogni avversario. È questa l’immagine che ho di Danny, il dito in culo.

Abba: c’era nella prima partita della storia del Borussia, aveva 26 anni, ma vi posso assicurare che la corsa, la grinta e la generosità che sta mettendo quest’anno al servizio della squadra, non gliele ho mai viste in 11 anni, o almeno non a questi livelli. È in uno stato di forma galattico. Non sarà mai l’uomo da 20 gol a stagione, ma è quel  genere di giocatore di cui solo un incosciente si priverebbe. Gioca con una febbre da cavallo, ma galoppa con la potenza di una mandria di cavalli..

Berga: commovente, sapeva di dover lottare, sapeva di dover combattere su ogni pallone, sapeva che si sarebbe “sporcato” cadendo per terra, e questo accade al minuto 26, quando per pressare, si avete letto bene, per pressare al limite della linea di fondo avversaria, si guadagna un calcio d’angolo. Un tempo di sacrifici, un tempo per dire “ce la posso fare”, un altro tempo per dire “ce l’ho fatta!”, è protagonista nell’azione del primo gol Borussia quando mette in condizione Teo di prendersi il fallo  dalla cui punizione nascerà il gol di Laio.

Teo: 12 gol in 14 partite. Della partita del Teo mi ricordo i commenti dalla panchina, ogni suo gesto veniva interpretato, Teo si gratta il culo “ahia, fioi, Teo si è stirato.. no dai sta ben”, Teo si allaccia la scarpa “nooo fioi, Teo ga i crampi.. no dai si è rialzato”, Teo a petto nudo a fine partita aspetta fuori dallo spogliatoio “Fioiiii cazzo velociii, chi cazzo ha le chiavi dello spogliatoio, Teo prende freddo!!!!”

È il nostro bomber e ce lo teniamo stretto e coccolato, ogni suo gol non è mai banale, 15 punti dei 20 fatti dalla squadra sono per mezzo delle sue realizzazioni. Del Teo di ieri sera, mi ricordo una cosa, quando riceve palla dopo la trequarti rivivo le stesse sensazioni di quando riceveva palla Ronaldo ai tempi dell’inter, i muscoli si induriscono, mi si azzera la salivazione (ieri anche per colpa dei Taralli), trattengo il fiato e spesso (nell’86% dei casi dice la statistica) esplodo in un urlo di gioia e liberazione. So che forse un giorno non giocherà più con noi, uno così secondo me potrebbe vivere giocando a calcio, ma fino a quel giorno ci godiamo il nostro bomber. Fenomeno.

Flo: il Cassano del Borussia, genio e sregolatezza, ritorna in squadra quasi per caso (“Oly so sta dimesso dall’ospeàl, ti vien bevarte na birretta?“  Oly “Stasera zoghemo a ca emiliani fatte a borsa e fra un ora fatte trovar sotto casa mia che ndemo su insieme” “ok” ), ma il suo ingresso in campo è tutt’altra cosa rispetto all’opaca prestazione contro il Cosmos, gioca e crea situazioni importanti. Speriamo solo che questa volta il suo ritorno sia definitivo e che possa dare il suo contributo da qui fino a fine anno.

 

Riccio, Oly, Fas, Stt: urlano, incitano,  mangiano taralli con estrema disinvoltura, vedere questi 4 zoppi correre come centometristi per abbracciare Teo e il definitivo gol del 3-2 è uno spettacolo tanto divertente quanto incredibile. Convocabili.

 

 

Chiedo scusa se la relazione sulla partita che fa gia parte delle partite più incredibili della nostra storia, non è scoppiettante come la vostra prestazione, ma la febbre mi ha davvero messo KO.

Abbiamo conquistato altri 3 punti fondamentali per rimanere in corsa, sapevamo che sarebbe stata dura, stiamo facendo il nostro e dobbiamo continuare a ragionare così, partita dopo partita, senza fare calcoli, senza guardare a chi abbiamo di fronte, il nostro avversario siamo noi stessi e i nostri limiti.

Tra poco avremo 4 partite in 10 giorni, sarà durissima sia a livello fisico che a livello mentale, ma per adesso godiamoci questa vittoria e soprattutto lo spirito che ci ha permesso di portare a casa una partita che sembrava impossibile dopo il pareggio del 2-2. Quella di ieri, è una di quelle partite che difficilmente dimenticherò. Grazie dell’emozioni che mi avete regalato.

 

Forza Borussia il sogno continua.